Collegamento illecito al box telefonico altrui per navigare gratis: si tratta di furto d’uso?Confermata in via definitiva la condanna dell’uomo che ha utilizzato in modo fraudolento la connessione Internet intestata ad un altro soggetto. I Giudici sottolineano che l’imputato ha effettuato un allaccio abusivo al box telefonico della persona offesa e così ha potuto utilizzare gratuitamente la connessione che a tale linea faceva capo, sottraendola dalla disponibilità del titolare.
Sospensione di un'avvocata per uso di droga: la parola alle Sezioni UniteIn un caso di prescrizione dell'azione disciplinare legata ad un caso di sospensione per un'avvocata accusata di varie condotte illecite, tra cui l'uso di sostanze stupefacenti, è stato ribadito che, ai sensi dall’art. 56, l. n. 247/2012, il termine complessivo di prescrizione non può superare i sette anni e mezzo, nonostante la possibilità di sospensione e interruzione.
Giudice dell’udienza predibattimentale e “forza della prevenzione”: un’altra (prevedibile) declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 34 c.p.p.Con sentenza n. 179 del 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 2, c.p.p., nella parte in cui non prevede che non può partecipare al giudizio il giudice dell’udienza di comparizione predibattimentale nel caso previsto dall’art. 554-ter, comma 3, c.p.p. e, in via consequenziale, anche nella parte in cui non prevede che non può partecipare al giudizio il giudice dell’udienza di comparizione predibattimentale nel caso previsto dall’art. 554-quater, comma 3, c.p.p.
La richiesta di interrogatorio può essere trasmessa anche mediante fax purché autenticataLa Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, osserva che solo l’autenticazione, ad opera del difensore o di altro pubblico ufficiale abilitato, assicura l’identificazione del soggetto privato legittimato a formulare la richiesta di essere sottoposto a interrogatorio.
Responsabilità medica: confermata la validità della clausola claims madeIn un caso di responsabilità medica, relativamente alla clausola claims made, la Suprema Corte - tornando a pronunciarsi sul tema - ha chiarito che «non v’è spazio per una verifica di compatibilità con il disposto dell’art. 2965 c.c.»
AIGA, Legge di Bilancio: sì all’emendamento per l’istituzione di un “fondo praticanti”«Pieno sostegno da parte dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati alla proposta emendativa dell’onorevole Davide Faraone alla Legge di Bilancio 2025» ha affermato il Presidente, Carlo Foglieni.
Il nuovo termine a comparire nel giudizio di appello: le Sezioni Unite delineano il regime intertemporalePer effetto delle modifiche introdotte dal d.lgs. n. 150/2022 all’articolo 601, comma 3, c.p.p., il nuovo termine a comparire nel giudizio di appello, ampliato da venti a quaranta giorni, è applicabile soltanto agli atti di impugnazione proposti a far data dal 1° luglio 2024.
Consulta, giusto processo: sull'incompatibilità del giudice tra udienza predibattimentale e dibattimentoÈ incostituzionale l’art. 34, comma 2, c.p.p. nella parte in cui non prevede l'incompatibilità del giudice che presiede l'udienza predibattimentale nel successivo dibattimento. Tale mancanza viola i principi di terzietà ed imparzialità, fondamentali per un giusto processo e crea un'ingiustificata disparità con il giudice dell'udienza preliminare.
Non commette peculato l’impiegato delle Poste che si impossessa del denaro del servizio in “contrassegno”La pronuncia in commento, intervenendo su una questione interpretativa controversa, esclude la qualifica di incaricato di pubblico servizio – e, quindi, il delitto “proprio” di peculato (riqualificato nel reato “comune” di appropriazione indebita, frattanto prescrittosi) – nei confronti di un impiegato postale appropriatosi di somme derivanti dalle spedizioni “in contrassegno”, nel rilievo che tale servizio non può qualificarsi come servizio pubblico perché non è (più) erogato da Poste Italiane in via esclusiva, ma è svolto liberamente sul mercato, da più corrieri in regime di concorrenza.
Imposte sui redditi: la differenza da recesso è deducibile dal reddito d'impresa?La differenza da recesso, corrisposta a un socio uscente come liquidazione anticipata di utili latenti, è indeducibile ai fini fiscali per le società di capitali. Tale somma, qualificata come reddito da capitale, deve gravare sugli utili o sulle riserve disponibili, in linea con il Tuir e i principi contabili.
Espropriazione forzata: cosa succede in caso di pignoramento presso più terzi?«Il pignoramento di crediti eseguito con un unico atto presso più terzi realizza un concorso di plurimi pignoramenti, unitariamente trattati ma ad effetti autonomi ed indipendenti, sicché ciascun terzo pignorato è obbligato alla custodia delle somme da lui dovute al debitore nei limiti dell’importo precettato aumentato della metà, salva la eventuale adozione, ad opera del giudice dell’esecuzione e su istanza del debitore, dei provvedimenti di cui all’art. 546, secondo comma, cp.c.»
Procedimento per correzione di errori materiali: statuizione sulle speseIl procedimento di correzione degli errori materiali, anche quando viene instaurato ad iniziativa di una sola parte, non implica l'affermazione di un diritto nei confronti dell'altra, né realizza una statuizione sostitutiva di quella contenuta nel provvedimento corretto.
Le Sezioni Unite sull’applicabilità della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità nel delitto di rapinaCon sentenza n. 42124 del 15 novembre 2024, la Cassazione enuncia nuovi importanti principi ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante di cui all'art. 62, primo comma, n. 4, c.p., in relazione al delitto di rapina.
L’omesso avviso dell’udienza al difensore, quando ne sia obbligatoria la presenza, determina una nullità assolutaLa Cassazione penale coglie l’occasione per ribadire il principio generale, ormai granitico in giurisprudenza, secondo cui l’omesso avviso dell’udienza al difensore di fiducia tempestivamente nominato integra una nullità assoluta, quando di questi sia obbligatoria la presenza.
La sottrazione del cortile alla sua destinazione non comporta la perdita del requisito della condominialitàLa sottrazione di un’area cortilizia al comune godimento prima che venisse costituito il condominio con la compravendita degli appartamenti, non esclude la successiva presunzione di condominialità del cortile quale parte comune. Difatti, in tal caso, la sottrazione dell’area non muta le caratteristiche proprie di uno spazio la cui funzione essenziale è quella di fornire aria e luce agli edifici condominiali prospicienti.
Decreto “Salva infrazioni”, in Gazzetta la legge di conversioneProroga delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, previsione di sanzioni per l'assenza dei requisiti di idoneità degli alloggi messi a disposizione dei lavoratori stranieri, quantificazione della sanzione per i licenziamenti illegittimi e contro l'abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego: vediamo insieme le principali novità.
Concordato preventivo bis e Bonus Natale: approda in Gazzetta il nuovo decretoÈ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 novembre 2024, n. 267, il decreto-legge 14 novembre 2024, n. 167, recante «Misure urgenti per la riapertura dei termini di adesione al concordato preventivo biennale e l'estensione di benefici per i lavoratori dipendenti, nonché' disposizioni finanziarie urgenti per la gestione delle emergenze».
In caso di rinvio la Corte d’Appello deve attenersi ai limiti fissati nella sentenzaPer la III Sezione Civile della Suprema Corte, la Corte d’Appello investita del riesame di una questione a seguito di ordinanza o sentenza di rinvio della Cassazione, non potrà che attenersi ai principi espressi da quest’ultima e necessariamente ai relativi limiti.
Quando una pronuncia della Corte di Cassazione è affetta da errore revocatorio?La Suprema Corte, con la sentenza in esame, enuncia un importante principio di diritto in tema di revocazione, ai fini della configurabilità dell’errore di fatto di cui all’art. 395, n. 4, c.p.c.
Bonus facciate: la Cassazione sul sequestro preventivo per la bancaIn un caso di sequestro preventivo riguardante crediti d'imposta ottenuti da una società tramite false fatturazioni, la Suprema Corte ha stabilito che il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca deve contenere la motivazione relativa al periculum in mora ed ha escluso che i crediti successivamente ceduti alla banca potessero essere considerati profitto del reato.